El presidente del Gobierno, José Luis Rodríguez Zapatero, ha expresado hoy su fe en que la elección del nuevo presidente de Estados Unidos sirva para mejorar la confianza en la economía mundial y en las relaciones internacionales.
Merkel:German Chancellor Angela Merkel is an admirer of U.S. presidential candidate Barack Obama --
even though she has not yet met him in person.Asked at a news conference on Wednesday what she thought of Obama, Merkel responded: "I would say that he is well-equipped -- physically, mentally and politically."
25 luglio 2008, cortile dell’Eliseo. Nicolas Sarkozy accoglie con simpatia il candidato democratico alla Casa Bianca Barack Obama impegnato nel suo tour elettorale in Europa e Medio Oriente e afferma: “Obama c’est mon copain”! 28 ottobre 2008, tre mesi dopo e, a una settimana dall’attesissima elezione, in un convegno a porte chiuse il presidente francese dichiara (o perlomeno questo il resoconto del quotidiano israeliano Haaretz): “Le posizioni di Obama sull’Iran sono completamente immature. Egli formula ipotesi prive di reale contenuto”. Quindi Nicolas Sarkozy in tre mesi ha cambiato radicalmente opinione sul probabile (attenzione ai sondaggi, Al Gore e John Kerry insegnano…) nuovo inquilino della Casa Bianca? O forse l’iper-presidente francese, più che per il suo proverbiale pragmatismo, si è distinto questa volta per una forte dose di ambiguità? La realtà dei fatti è più sfumata e, anche se può apparire paradossale, sia l’affermazione di fine luglio che quella di fine ottobre, celano una parte di verità.
Le crisi in Iraq e Afghanistan vanno affrontate e risolte per garantire sicurezza e liberare risorse economiche: Barack Obama ha ribadito a Londra - ultima tappa del suo giro di visite mediorentale ed europeo - la sua strategia in vista della scalata alla Casa Bianca. La guerra costa "10-12 miliardi di dollari al mese, risorse che potremmo spendere nel nostro paese", ha ricordato il candidato democratico
Nessun commento:
Posta un commento