Iceland's financial crisis spreads - 7 OCT 2008
Qualche numero per capire che cosa stia succedendo nel mondo e per capire che cosa possano e debbano fare i CITTADINI.
Il filmato illustra il caso islandese. Ho scelto questo caso perchè gli islandesi hano un reddito tra i più alti al mondo, sono solo 300.000 persone ed AVEVANO un'ottima reputazione internazionale per la "frugalità" con cui gestivano il loro Paese. Ebbene il Governo è intervenuto per salvare le banche, oramai in fallimento, chiedendo un prestito alla Russia per un importo di 5 miliardi di €. Da questo minuscolo Paese, minuscola popolazione, minuscolo PIL in assoluto, minuscola contribuzione al commercio mondiale, possiamo renderci conto della portata incommensurabile del disastro.
Il caso UK è altrettanto gigantesco. Il Governo è intervenuto con la nazionalizzazione di 8 Banche per coprire il BUCO di 250 miliardi di sterline, ossia oltre 300 miliardi di €. Oggi i giornali inglesi dicono che ciò costerà almeno 16.000 sterline ad ogni cittadino britannico.
L'Europa è in crisi in ogni Paese; le stime odierne dicono che le perdite delle Banche generate dalla follia dei Banchieri attraverso operazioni sconsiderate e l'uso di strumenti finanziari demenziali (come i derivati) ammonta a 1.400 miliardi di €, mentre le perdite finanziarie totali sono superiori a 5.000 miliardi di €.
Negli USA sono state già decisi dal Congresso aiuti per 800 miliardi di $, a cui si sono aggiunti spot altri 300 miliardi di $.
Le Borse hanno perso valore, anche se "cartolario", dal 30% al 70%, in tutti i comparti, con significativi minimi nel settore BANCHE, ENERGIA, MATERIE PRIME, AUTO.
Non esistono precedenti storici, salvo la crisi del 1929, le cui caratteristiche strutturali non hanno però significative confrontabilità.
Viste le dimensioni economiche così straordinarie ed incomprensibili ricordo qualche numero che ci permette di capire: la spesa sanitaria italiana è di 100 miliardi di € l'anno, il PIL italiano è di circa 1.475 miliardi di € a prezzi di mercato.
La dimensione delle perdite delle Banche è dunque due o tre volte il PIL italiano, la perdita finanziaria è di un ordine di grandezza superiore (10x).
In questa situazione voglio evidenziare tre punti:
A. la POLITICA, intendo i capi dei Governi, le Authority, gli organi di governo e controllo, come le Banche INTERNAZIONALI DI SISTEMA (FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE, BANCA MONDIALE), nazionali ( come la Banca d'Inghilterra) e centrali di sistema (USA, EU, Giappone) SONO STATI SPETTATORI INERTI, DISINFORMATI, INCAPACI DI GOVERNO, forse collusi almeno a livello personale.
B. la POLITICA non ha predisposto, verificato ,messo in moto, governato il processo di CONTROLLO. Oggi questa classe politica sembra non consapevole della dimensione del disastro, in termini tecnici (cioè non è in grado di quantificare i fatti; non avete infatti ascoltato NESSUN NUMERO DIAGNOSTICO, in nessun contesto, in nessun Paese, in nessuna sede istituzionale)
C. La POLITICA non ha strumenti efficaci per regolare il fenomeno. Infatti le enormi quantità di denaro speso NON hanno prodotto, sinora, alcun effetto. Come se girando la manopola del volume della radio il suono continuasse ad uscire inalterato, anzi AUMENTATO indipendentemente dall'azione sulla manopola.
Se la crisi ci deve servire a qualcosa, intendo a noi CITTADINI, ebbene deve serviric a prendere coscienza di alcune questioni:
1. l'attuale classe politica al potere, un po' in tutto il mondo, è stata inebetita dal potere e NON è più in condizioni di lucidità per governare; va sostituita, TUTTA, al più presto possibile.
2. i cittadini devono farsi carico nei prossimi anni, a partire dai prossimi giorni, di un carico di lavoro e di responsabilità addizionale; devono PARTECIPARE al governo dei beni comuni
3. la complessità della GLOBALIZZAZIONE va gestita con nuovi mezzi concettuali, nuovi modelli economici, nuove istituzioni, nuovi sistemi di CONTROLLO e di GOVERNANCE, che devono o essere scoperti, se già esistono da qualche parte, o devono essere inventati. Mi sembra un impegno per una generazione almeno, ma qualche azione urgente va fatta SUBITO
E qui sarebbe interessante dire qualcosa sul CHE COSA SI PUO' FARE SUBITO.
Lo farò nel prossimo blog perchè già digerire quanto ho scritto sarà piuttosto pesante, se i lettori non avessero già fatto riflessioni simili !!!
11 commenti:
Il re non è ancora nudo e cerca disperatamente di coprirsi con tutte le foglie di fico che può trovare a portata di mano.
Fa impressione la campagna di disinformazione dei media per cercare di fare si che la gente non sia presa dal panico ottenendo a volte l'effetto contrario.
Un piccolo esempio: avete provato a chiarire che cosa sia il tanto sbandierato fondo di garanzia interbancario e come intervenga in caso di default di una banca?
Oppure cosa significa operativamente che i titoli di stato sono sicuri in caso di liquidazione di una banca?
Provateci (io ho cercato di farlo)
e vedrete che dietro queste dichiarazioni di principio non c'è nessuna chiarezza e nessuno sa o dice come stanno le cose.
Ma la gente ha bisogno di calmanti
e questi vengono propinati in dosi sempre più massiccie.
Ciao Renzo!
Mi hai fregato di grosso!
Mi hai sempre affermato che c'era un squilibrio d'informazione, che i poteri avevano tutte le informazioni e i cittadini nessuna. E mi sono fidato che i nostri "delegati" prendessero buoni decisioni basato sulle informazioni complete che avevano.
Adesso mi sembra che anche i politici non hanno capito niente di come funziona la macro-economia e stanno facendo mosse a caso, come giocare a roulette al casino'.
Di chi e' la colpa? Non mi importa.
Come decidere che cosa fare, visto che nessuno ha informazioni sufficienti? Questa e' la bella domanda.
Facile criticare i politici adesso. Non mi piacerebbe essere nei loro posti, con la necessita' di prendere decisioni senza informazioni adequate.
Allora, per essere etici, che cosa dobbiamo fare?
caro Trevor, CONFERMO che l'asimmetria esiste tra il "potere" ed i cittadini. Ed infatti il "potere" ha generato una "stangata" di qualche migliaio di miliardi di euro, si è impossessato di enormi ricchezze e I CITTADINI SE NE STANNO ACCORGENDO OGGI, DOPO QUALCHE ANNO. Dunque l'asimmetria esiste nei fatti , nei risultati. Vuoi la controprova ? Vai a vedere il videoclip del Congresso americano che ha interrogato il Presidente e CEO di Lehman Brothers e scoprirai che è stato pagato, in un anno, 500 milioni di $, anche se lui sostiene che ne ha ricevuti solo 150. Quindi il potere ha RUBATO sapendo di rubare; ciò è incontrovertibile ed i cittadini NON avevano alcuna informazione, tanto che il Congresso lo sa oggi a babbo morto. Immagino che lo stesso sia successo in UK visto che 8 banche primarie sono fallite e VOI cittadini inglesi pagherete 250 milioni di sterline. Poi tu dici " E mi sono fidato che i nostri "delegati" prendessero buoni decisioni basato sulle informazioni complete che avevano." Sicuramente hanno preso buone decisioni per loro; se tu ti sei fidato, peccato ! Tu sai da tempo che io non solo NON mi fido ma sono convinto che "ci fregano" !!! Poi dici " Di chi e' la colpa? Non mi importa." Ma questa affermazione non la digerisco proprio. Tu insegni che potere e responsabilità sono direttamente correlate; e lo insegna l'ETICA. La responsabilità è chiara: è della POLITICA, è dei POLITICI, è di coloro che sono stati collusi in diversi settori (le Banche in primis, poi le Authority). Diamo Cesare ciò che è di Cesare !!! Buona la tua domanda sul "Che cosa fare ?" Per essere etici dovremmo in priorità: A. rispettare gli altri (non rubare, essere trasparenti, e così via...continua tu !!) B. guardarci intorno e capire ciò che sta succedendo, ossia CONSAPEVOLEZZA C. prenderci cura degli altri, uscire dall'egocentrismo ed agire anche per il bene degli altri.
Ciao e buona serata !!!
Renzo
ricevo da SIMONE CABASINO e pubblico:
Ciao Renzo,
credo che questa crisi sia una specie di tempesta in un bicchiere d'acqua.
L'economia non ne e' intaccata, sono colpite principalmente le speculazioni finanziarie e immobiliari.
Spero molto di NON sbagliarmi, ma a differenza della crisi del 29, del lunedi' nero dell'87 e della bolla delle dot.com (in cui erano i discussione i valori delle imprese) qui sono in discussione i valori dei derivati (nelle code della fluttuazione) e i valori degli immobili che dovevano essere i rocciosi punti di ancoraggio delle speculazioni.
Nelle altre crisi quindi si e' creata una situazione del tipo:
1) nessuno crede nelle aziende
2) gli investitori non investono più nelle aziende reali, l'economia si ferma
Oggi il vero unico rischio e' che le banche non diano liquidità alle imprese, il rischio e' reale, ma facilmente fronteggiabile con immissione di liquidità.
Questo stesso problema NON poteva essere risolto nelle altre crisi in quanto la liquidità non sarebbe stata assorbita da investitori sfiduciati. (posso portare l'acqua al mio cavallo ma non posso costringerlo a bere).
Oggi: IL /CAVALLO/ VUOLE /BERE/ MA POTREBBE NON ESSERCI /ACQUA/.
Quindi non esistono gli aspetti depressivi della crisi del '29 (io non investo piu') o del 2000 (io non investo piu' nelle dot com). Oggi tutt'al piu': investo in imprese vere e non nei derivati (mi parrebbe buono).
Se le banche vere cedono potrebbe essere un problema, ma in caso contrario ... boh forse mica male!
I segnali che mi arrivano dall'economia reale e dal mercato mi confortano in tal senso.
Speriamo bene.
S.
Ciao Simone, subito un grazie per la tua mail così incoraggiante e concreta.
La tua visione di una economia reale ancora forte e forse non toccata da questa follia finanziaria ci spinge a considerare anche il lato positivo di questa crisi, quello della consapevolezza che con i soldi non si possono fare i soldi,,,,"elementare Watson".
Sono d'accordo con questo principio.
Peraltro il sistema mondiale sta iniettando cifre da capogiro, forse 2.000 miliardi di euro, in operazioni che non daranno posti di lavoro, innovazione, sviluppo prodotti, case migliori, acqua + pulita, aria + pulita e così via. Quindi NON sono proprio soddisfatto.
Che cosa si potrebbe fare nel mondo con 2.000 miliardi di € ? Non voglio pensarci perché mi viene il capogiro.
Poi c'è un problema di FIDUCIA che mi lascia perplesso. Se la gente si fa prendere dal panico ed ognuno va in banca a prelevare 1.000 euro, domani, allora le Banche dovrebbero erogare 20 miliardi di euro in una sola giornata e non ce la farebbero, anche solo tecnicamente. Dunque la FIDUCIA è, a mio avviso in crisi. E la distruzione di questo valore di coesione è gravissimo.
Poi ci sono eventi legati al sistema, come l'Islanda che è stata comperata dalla Russia con 5 miliardi di euro !!
Poi mi chiedo...ma chi metterà soldi per finanziare una IPO ? per almeno qualche mese o un anno ?
Mi perdo nella complessità e NON capisco perché mai dovremmo accettare questi rischi permettendo a qualche "delinquente" (faccio male ad usare questo termine ?), come il CEO di Lehman Brothers di intascare 500 mio di $ (lui dice solo 150 !!!) come bonus con un buco di 650 miliardi di $ ?
Bah... ho difficoltà emotive ad accettarlo !!!
In ogni caso, incrociamo le dita !!!!!!!!!!!!!!!
Un caro (ops...) saluto.
Renzo
....Che cosa si può fare subito?
Fare tutto il possibile per promuovere comportamenti etici e di responsabilità sociale, facendo noi per primi gesti ispirati dall'etica e dall'attenzione al sociale, e approfittando dell'impatto amplificato che possono avere in questo momento in cui tutti sono particolarmente sensibili a questi temi.
Fra un pò, superata la crisi - ammesso che la si superi in fretta e senza troppi danni - tutti si riaddormenteranno, ma essere andati all'attacco e aver piantato la bandiera dell'etica qualche centimetro più avanti darà ai nostri figli qualche prospettiva in più di un mondo migliore.
Quali gesti dunque, e dove? Qualsiasi gesto, purchè ispirato da un pensiero etico e socialmente responsabile: gesti che partano dal core-business e incidano sul core-business, non solo gesti di filantropia; gesti che dimostrino in modo incontrovertibile che si è etici e socialmente responsabili, non solo che "si fa" dell'etica e della responsabilità sociale, gesti piccoli ma che cambino qualcosa, anche di poco, grazie alla forza e alla credibilità dell'esempio di chi li compie.
In casa, nel condominio, alla scuola dei figli, nel scegliere la propria banca senza farsi allettare dallo specchietto per allodole del 5% sui depositi, nelle aziende in cui siamo impiegati, in quelle dove siamo manager e in quelle dove siamo i proprietari. Nelle imprese industriali, in quelle commerciali e in quelle di servizi, nelle imprese che fanno formazione, nelle associazioni di categoria.
Gesti concreti e visibili, non solo parole, liberamente ispirati da quella forza creativa che scaturisce dalla parte migliore di noi e che un grande pensatore vissuto a cavallo tra l'800 e il 900 ha chiamato "la fantasia morale".
Che fare??
Leggendo il tuo post ed alcuni commenti mi viene da dire a caldo: tornare all'economia industriale che genera valore vero e non fittizio come è stato per la gestione finanziaria che ha creato false aspettative in questi anni. Avendo vissuto in prima persona le vicende della privatizzazione di Telecom Italia non mi stupisce nulla di quello che è successo. la gestione finanziaria di aziende, ad esempio comprate con i soldi stessi dell'azienda comprata, è una cosa folle (altro che etica). Eppure in Italia i politici le autority, etc. hanno tutti applaudito a queste gestioni.
Quindi l'altro tema forte è quello dell'etica, soprattutto nel campo delle autorità di controllo. Mi viene da pensare a quello che sta succedendo nel campo dell'energia, dove il prezzo del barile è tornato a 80€, ma la benzina ed il gas di noi cittadini resta a valori di quando il barile era a 140€ e si continua a parlare di aumenti perchè dobbiamo pagare noi la robinhood tax.
E' ora che le autorità di controllo operino nell'interesse del paese e non di chi li ha nominati in quei psoti.
utopia...
ciao
Roberto
Mi piace il tuo Action Plan:
A. rispettare gli altri (non rubare, essere trasparenti, e così via...continua tu !!)
B. guardarci intorno e capire ciò che sta succedendo, ossia CONSAPEVOLEZZA
C. prenderci cura degli altri, uscire dall'egocentrismo ed agire anche per il bene degli altri.
Mi sembra che i punti A & C sono strettamente collegati. Se rispetti gli altri, fino in fondo, prendi anche cura di loro. Noi (tu, io, i nostri amici e colleghi che condividono i nostri valori) dimostriamo gia' questi comportamenti (anche se sono sempre da migliorare). Riscriverei questo action point cosi': "promuovere una cultura di rispetto e cura degli altri e facilitare un ciclo virtuosi di comportamenti rispettosi e altruistici".
L'action point B lo trovo piu' difficile: come si puo' capire ciò che sta succedendo se questi poteri, con tutte le informazioni che hanno non capiscono un tubo? E poi, quando hai capito tutto, che fai?
Finche' ho delle informazioni piu' affidabile, continuero' sulla mia strada di definire e diffondere degli standard professionali che richiedono comportamenti rispettosi e altruistici. Mi sembra il contributo piu' utile che posso dare in questo momento.
ricevo da ALESSANDRO TURCO:
Aggiungo le mie considerazioni…
L’umanità è sopravvissuta nei millenni e finora perché ha fondamentalmente operato scelte basate sul buon senso (compresi un sacco di terribili errori ma di ordine minore).
Si possono operare scelte basate sul comune buon senso a condizione che le persone siano sufficientemente istruite, informate e consapevoli dei termini della questione e dunque della scelta da fare e relative conseguenze.
Molti meccanismi nati negli ultimi decenni, ad esempio le “economie di carta”, il dominio della finanza etc… e la stessa globalizzazione hanno fatto si che a parità di istruzione, siano diminuite informazione e consapevolezza di quanto stava accadendo nella stragrande maggioranza delle persone.
Cosa fare ora….continuare a confidare nel buon senso e aumentare drammaticamente l’informazione (trasparenza) ed il parlare delle cose (come queste mail): consapevolezza.
Alessandro Turco
Grazie Alessandro,
condivido tutto quanto hai detto ma c’è un punto che voglio sottolineare ed è quello della CONSAPEVOLEZZA, concetto apparentemente complesso ma formidabile per capire se una persona è “dormiente “ o meno !!
Ed è correlata, la consapevolezza, alla informazione o trasparenza come tu dici.
E’ il binomio consapevolezza, ossia essere e stare svegli !!!, con l’informazione una delle risposte che i cittadini dovrebbero chiedere ma anche ATTUARE.
I cittadini possono fare tantissimo perché il potere è loro. E’ chiaro questo aspetto ? Già da soli si può fare moltissimo, basta anche saper fare una istanza al giudice di pace e il 90% delle multe viene cancellata perchè illegale, e tutti noi lo sappiamo che gran parte delle multe sono “fare cassa” da parte dei Comuni, violando le leggi (vedasi parcheggi in strisce blù o infrazioni di velocità con autovelox truccati).
Svegliamoci dunque e diciamo basta con azioni concrete. Il Paese reale siamo noi, questo è davvero buon senso, come dici nella tua mail
E con questo augurio di “risveglio” e di energia ti saluto.
Renzo
Qualche anno fa (non molti anni fa) mi accadde il seguente fatto. Stavo rientrando dalla pausa-colazione con un amministratore pubblico. Si commentava in generale il clima, l'atteggiamento di resistenza, diffuso ai diversi livelli nella nostra collettività, rispetto al cambiamento. Posi la domanda, più a me stesso, ma a voce alta: “Chissà come sarà il mondo tra dieci anni?”. Fulminea la risposta: “Come vuoi che sia: come oggi!”. Restai basito! Tra me pensai: “Pensa aver fatto la stessa domanda ad un gerarca fascita nel 1937, ad “impero” appena conquistato”. Ma di fronte a tanta sicumera, lasciai perdere.
Francamente, aspettavo un evento simile (questo o, per fare un altro esempio, l'annuncio del primo test nucleare dell'Iran): sarà foriero di disgrazie? Ragionevolmente possibile. Sarebbe (stato) possibile cambiare il corso dei nostri comportamenti collettivi senza l'intervento di un trauma shockizzante?
Noi, “quelli dell'action plan” presuntuosamente siamo -in questo frangente- avvantaggiati, ed è per noi un'opportunità: nel quotidiano (punti A & C) e nelle prospettive (anche punto B) “Vuoi vedere che le probabilità che si attuino le proposte di Rifkin crescano?”. Quindi, per noi è l'ora del maggior impegno.
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