Ebbene sì, il figlio di Bossi, che si chiama RENZO (proprio il mio nome dovevano dargli ! ) è stato bocciato all'esame di maturità, ma, ricorrendo al TAR, si è conquistato una ulteriore possibilità di ri-esame (la terza). Ed un solerte amministratore pubblico della Regione Lombardia, Anna Maria Dominici, direttore generale dell’Ufficio scolastico della Lombardia, ha detto al giornalista: «Nessun favoritismo. La decisione di riconvocare la commissione d’esame prescinde dal fatto che il candidato bocciato sia il figlio di Umberto Bossi. L’avrei fatto anche se il maturando fosse stato figlio di una persona sconosciuta. È una scelta di autotutela dell’amministrazione scolastica dopo il ricorso al Tar».....e poi prosegue dando dettagli..."Renzo Bossi si è presentato come privatista all’esame di maturità in un liceo scientifico paritario. Ha presentato il suo programma di matematica, ma la commissione avrebbe deciso di sottoporgli una prova scritta sul “Piano nazionale per l’informatica"..e così via.
Che significherà mai "autotutela"; ci dobbiamo tutelare dai figli dei politici ? Ci dobbiamo tutelare da una commissione di esame...potrebbe essere fatta di professori meridionali o di "comunisti" che vogliono fargliela pagare al "BOSSI" ?
Sarebbe una barzelletta se non fosse vera.
La fonte è Repubblica del 5 ottobre 2008.
Poi Michele Serra, sempre su Repubblica, scrive: "Non è certo al di sopra di ogni sospetto la decisione del ministero della Pubblica Istruzione di “riesaminare” la posizione del figliolo di Bossi, bocciato all’esame di maturità. Una specie di inedita Cassazione scolastica sarà appositamente istituita per il Senaturino, con tanto di ispettore che riesaminerà il caso. Neanche la famiglia Gava, ai bei tempi, avrebbe potuto tanto. Ci si domanda che fine abbiano fatto i fieri propositi di “severità”, di richiamo all’ordine e alle regole, che il governo sbandiera ogni trenta secondi. E viene in mente Giorgio Amendola che, nelle sue memorie, racconta che il padre andava dai suoi professori pregandoli di bocciarlo perché non studiava abbastanza e se lo meritava. Davvero un’altra Italia, e un’altra classe dirigente."
Piccole cose ma segnali molto significativi per i cittadini che devono riprendere il controllo del BUON SENSO, del loro denaro (ma chi paga, se non i cittadini, tutto questo "ambaradan" ?) e cacciare questa nuova classe politica, magari anche solo con un ri-esame dei loro titoli scolastici, perchè ci vengono parecchi dubbi, specie sul voto di "educazione civica".
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