lunedì 21 luglio 2008

Manifesto per la soppressione dei partiti politici: Simone Weil


Simone Weil (1909-1943) esprime in questo libro un ragionamento che è un atto d'accusa verso i partiti. Il contesto è quello di una Francia che sta lottando per liberarsi dal nazismo. Il libro è pubblicato nel 1950 e viene visto come una lancinante profezia antistalinista.

Rileggerlo oggi, in una situazione di asimmetria politica e di attacco alle libertà civili, politiche e sociali dei cittadini, senza precedenti nella storia italiana, potrebbe essere utile per riflettere sul futuro NON dei partiti ma piuttosto della PARTECIPAZIONE dei cittadini al processo decisionale politico a tutto campo.
Il libro è tanto distruttivo nei confronti dei partiti quanto è costruttivo e visionario nel confronto della cittadinanza attiva.

Alcuni concetti ed alcune frasi di questo libro sono adeguate, direi tagliate su misura, alla situazione attuale di potere oligarchico dei partiti, i cui parlamentari sono stati eletti dai partiti e non dai cittadini. Una espressione di totale disconnessione dal Paese reale e di arroganza del potere.

L'incipit del libro è davvero semplice ed estremo:
"un partito politico è una macchina per fabbricare passione collettiva.
Un partito è una organizzazione costruita in modo tale da esercitare una pressione collettiva sul pensiero di ognuno degli esseri umani che ne fanno parte.
Il fine primo, in ultima analisi, l'unico fine è la sua propria crescita, e questo senza alcun limite.
Per via di questa tripla caratteristica, ogni partito è totalitario in nuce e nelle aspirazioni"

ed ancora " E' per questo che c'è affinità, alleanza, tra il totalitarismo e la MENZOGNA"

e "quando in un paese esistono i partiti, ne risulta prima o poi uno stato delle cose che diventa IMPOSSIBILE INTERVENIRE efficacemente negli affari pubblici SENZA ENTRARE A FAR PARTE DI UN PARTITO E STARE AL GIOCO"

Il libro è rico di esempi e di riflessioni che dimostrano come l'influenza negativa dei partiti sul pensiero sia grandissima tanto che si prende posizione, nero verso bianco, sinistra verso destra, senza analizzare, valutare pensare ai problemi ed alle loro soluzioni. Si preferisce dire "come socialista penso che ...", come "liberale si dovrebbe fare...", come "conservatore...." piuttosto che sviluppare l'argomento e produrre un risultato conforme a principi di equità, giustizia, verità.

Insomma un libro di grande provocazione ed attualità dove possiamo, in controcanto, ascoltare la voce mancante ed assordante dei cittadini, del pensiero laico, dei principi di libertà, giustizia e verità sanciti dalla nostra Costituzione.

Simone Weil, Manifesto per la soppressione dei partiti politici, Castelvecchi, 2008





1 commento:

Stefano ha detto...

Ho appena acquistato il manifesto in libreria. Già dal titolo mi sentirei di sottoscriverlo.