"Sul rilevamento delle impronte digitali anche ai minori nomadi il Governo andrà fino in fondo, perchè «questa è la strada giusta per garantire i diritti ai minori», non si farà intimidire da «sterili polemiche politiche» e colpirà duramente chi utilizzerà i bambini per l’accattonaggio togliendo la patria podestà."
Il Governo, ministro Maroni, vuole prendere le impronte digitali a tutti i ROM, bimbi inclusi, in tutt'Italia, anche con l'uso della forza.
Il Garante per la protezione dei dati personali frena e mette in evidenza i rischio discriminazione: «L'Autorithy, anche con riferimento alle odierne notizie di stampa circa l’eventuale ricorso a forme di rilevazione anche biometriche (impronte digitali) estese pure ai minori, per finalità di identificazione o di censimento di comunità di nomadi, rilevando che tali modalità potrebbero coinvolgere delicati problemi di discriminazione che possono toccare anche la dignità delle persone e specialmente dei minori, ha deliberato di chiedere informazioni alle Autorità competenti e in particolare ai Prefetti di Roma, Milano e Napoli».
L’Unicef Italia esprime «stupore e grave preoccupazione» per la proposta del Ministro degli Interni. «Verrebbe da proporgli, per rispettare il diritto all’uguaglianza di tutti i bambini - afferma il presidente Vincenzo Spadafora - di schedare allo stesso modo tutti i bambini italiani Ci auguriamo che si tratti di una proposta provocatoria destinata a non avere seguito. I bambini rom non sono diversi dagli altri bambini (tra l’altro molti di loro sono cittadini italiani a tutti gli effetti), ma soprattutto i bambini non possono e non devono essere trattati come gli adulti. Sono mesi ormai - prosegue - che l’attenzione delle istituzioni, nonchè dell’opinione pubblica e dei mass media italiani si concentra sulle comunità rom presenti nel nostro territorio. Un’attenzione che, come Unicef Italia, chiediamo non si trasformi in principi di discriminazione verso popolazioni e soprattutto bambini in condizioni di evidente vulnerabilità. Auspichiamo che il Governo italiano affronti le tematiche relative alla sicurezza senza trascurare i diritti dei bambini, tra cui quelli di essere tutelati e non essere discriminati, come ricorda la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia».
NON mi stupisco di quanto sta accadendo. Solo pochi giorni fa è stato avanzata la proposta di bloccare, per decreto, i processi antecedenti il 2002, purchè la pena non sia superiore a 10 anni. Ossia quasi tutti i delitti più infami: stupri, pedofilia, lesioni gravi, tentai omicidi, e così via.
Chi ha commesso questi reati prima del 2002 godrebbe di un privilegio rispetto agli altri cittadini italiani: l'impunità, almeno per un anno. Nascerebbe una nuova categoria, piuttosto affollata di criminali, che è trattata in modo diverso e più favorevole. "La legge è uguale per tutti" traballa, anzi è travolta.
E', a mio avviso, una violazione della Costituzione così evidente che la sola spiegazione è che siamo in presenza di un vero e proprio "golpe" antidemocratico, di fronte al quale non si sta esprimendo nessuna significativa opposizione. Proprio come era successo durante la promulgazione delle leggi razziali.
Il blog era intitolato alla asimmetria dell'informazione. Qui siamo in presenza di una rottura di schema che annienta il concetto di asimmetria per sancire la voce unica.
E i cittadini che cosa fanno ? Noi che cosa facciamo ?